Page 50 - Milano Periferia
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A guardarlo dall’autostrada dei     coni e finestre fra il rosso dei   le occasioni di incontro, rinser-
Fiori pare un interminabile tre-    mattoni. Nei primi anni di vita    rati tutti nei-propri appartamen-
no-casa snodato. Quattro edi-       si é tentato di uniformare il co-  ti: con gli abitanti pendolari in
fici lunghi complessivamente        lore dei tendoni che riparano      città, il quartiere resta un punto
un chilometro e mezzo, ol-          dal sole d’estate. Poi é preval-   di riferimento per dormire la
tre millecinquecento alloggi, il    sa la scelta individuale. Come     notte. Alle facoltà universitarie
Sant’Ambrogio é stato una no-       era inevitabile.                   di sociologia le tesi sui perché
vità nel settore dell’edilizia po-  Non c’é la tetraggine delle vec-   si sprecano. l dibattiti a raffica
polare in Italia. Dentro il quar-   chie case popolari, ma nella       generano interesse fino alla
tiere, costato al comune cin-       monotonia dei portici aperti sui   noia: qualcuno finisce per stra-
que miliardi di lire nel 1966,      prati interni, che portano alla    fare e scomoda le riserve del
non circolano macchine. Lo          chiesa, comunicare é difficile.    Dakota dove gli yankee hanno
spazio ha molti rettangoli verdi.   Ce ne si rende conto parlando      cacciato le tribù di pellirossa.
La facciata delle abitazioni é      con quelli del posto. Nessuna
un susseguirsi nevrotico di bal-    relazione con i vicini, rarissime
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