Page 114 - Milano Periferia
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ovvero in chioschi, baracche       ne provinciale fascista dei         anno, é ormai in disarmo. A
e simili, fissati stabilmente al   commercianti.                       darle il colpo di grazia é stato
suolo".                            Nel dopoguerra i mercati am-        il terremoto edilizio che ha
Il duce non mancò di mitizza-      bulanti prolificarono. Qualcuno
re anche le bancarelle. l fun-     assunse dignità di fiera come       cambiato volto (e censo) ai
zionari di regime, che sorve-      quella degli "Oh béi, oh béi"       "bastioni" tra porta Vigentina
gliavano la regolarità delle o-    dai famosi "cuni" (castagne)        e porta Romana.
perazioni, avevano l’ordine di     infilati in collane. Se l’é appro-  Nelle storie di rione si elenca-
ricordare ai venditori "i fasti    priata però il centro e si svolge   no anche casi di mercati presi
della gloriosa tradizione mer-     ogni dicembre in piazza San-        di mira dalla contestazione po-
cantile italiana dell’evo antico   t’Ambrogio. Quasi tutte le altre    polare come quello di via Se-
e del medio evo". Così alme-       bancarelle non escono dall’a-       benico all’Isola dove gli abi-
no si ritrova scritto nelle pagi-  nominato di quartiere. Anche        tanti volevano dare fuoco e
ne ingiallite del "Commercio       la fiera del Tredicino, un tempo    fiamma agli ambulanti. La cau-
di Milano" del 24 aprile 1940,     frequentato appuntamento per        sa: perché ostruivano sistema-
l’organo settimanale dell’unio-    i milanesi al 13 marzo di ogni      ticamente il passaggio delle
                                                                       auto nelle strade.
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