Page 112 - Milano Periferia
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"A andà foeur del niasc a fà      gari questi detti sono spuntati    di fra quattro mura di un ne-
o n facc, o che l’é ben faa o     fuori durante uno scambio di       gozio. Se cambia la geografia
che l’é mal faa", "besogna        battute di tanti decenni fa, in    d’origine dei venditori, non mu-
vend a temp", "a comprà           meneghino, fra il mercante e il    ta tuttavia il colore della sce-
s’impara a spend e anca a         gruppetto di persone che so-       na. La bancarella in mezzo al
vend", "el mercaa el strascia     stavano intorno facendo com-       vociare confuso della gente ri-
la borsa e el manda l’omn a       menti sulla merce.                 pete un momento di comunità,
                                  Oggi nei mercati di zona che       di incontri fugaci, di scambio
l’ospedaa": tanti proverbi nati   invadono più o meno stabil-        di opinioni forse banali. E co-
nell’ambiente commerciale mi-     mente la città il dialetto mila-   munque un patrimonio della
lanese che ammoniscono a fa-      nese sta battendo in ritirata.     vecchia periferia che manca
re la spesa vicino a casa o che   Dietro le bancarelle ci sono       alla nuova.
insegnano l’arte o la furberia    soprattutto gli immigrati meri-    Le ceste di pesche che "sono
dell’affare hanno trovato tra le  dionali. l milanesi di una volta,  le più buone", le stoffe am-
bancarelle dei venditori ambu-    al disagio della vita all’aperto,  mucchiate l’una sull’altra che
lanti la sede adatta per aggan-   hanno preferito investire i sol-   "sono inglesi della migliore
ciare la fantasia popolare. Ma-
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