Page 92 - Milano Periferia
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La famiglia operaia d’un tem- Appena possono i vecchi, se sono un universo di attrezzi a
po, quella che chiamava "prin- posseggono una buona spe- misura d’uomo. Al confronto i
cipale" il padrone e che vive- cializzazione, se sanno fare il capannoni industriali della Pi-
va in una casa della periferia meccanico, il grafico, il vetraio, relli o della Montedison sono
di Porta Ticinese o della Ghi- il ceramista, tengono duro fino anonime cattedrali in cui si
solfa, va estinguendosi. Oggi i al crollo. Muoiono senza aver realizzano meccanicamente
giovani vanno a vivere da soli. smesso un solo giorno di lavo- dei movimenti senza compren-
Gli anziani se ne stanno per rare.
conto loro, isolati a migliaia. Del tempo passato resta tutta- derne troppo la finalità.
Se sono stati operai molto via ancora qualcosa, di quan- Gli immigrati dal Sud, altrimen-
spesso non accettano l’emar- do giovani e vecchi abitavano ti detti "napoli" al Giambelli-
ginazione in un ricovero citta- insieme a un passo dalla fon- no, hanno inventato nel dopo-
dino. La Baggina, con le palaz- deria o dalla piccola ditta pres- guerra il mestiere in proprio
zine dalla facciata gialla da- so la quale lavoravano. Le offi- del carrozziere: due baracche,
vanti all’Olona ora coperto, é a cine dell’antica periferia, quel- uno spiazzo di terra, qualche
Milano un chiudere con la vita. le che sopravvivono per caso, carcassa di auto, é un modo
come un altro per vivere, ma-