Page 42 - Milano Periferia
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Andando per periferie nella Milano di oggi capita sovente di
camminare su marciapiedi che non conducono a nulla: non a
un parco giochi, non a un giardino, non a un centro commer-
ciale, non a un cinema, non a una biblioteca, non a una vetrina
che faccia dimenticare le sembianze dello spaccio.
Al Gallaratese, sconfinato tra l’avventurismo ecologico della
montagnetta di San Siro e il cimitero di Musocco, vivono oggi
oltre 50 mila persone, perlopiù immigrati. Lo stesso al Grato-
soglio. Altre settemila trovano alloggio al Sant’Ambrogio, una
cordata di case meno squallide tra la Barona e l’autostrada per
Genova. La città, la cerchia dei navigli, piazza del Duomo sem-
brano lontanissime.
Manca un efficiente raccordo di servizi pubblici di trasporto.
Chi lavora se ne va via la mattina presto per rincasare la sera.
Nel quartiere, durante il giorno, restano soprattutto i bambini e
le donne. Hanno però l’aria di chi vi é capitato lì per caso.
Al Gratosoglio per anni le aule di scuola erano negozi sfitti.
Il provvisorio istituzionalizzato, che deriva dalle troppe strut-
ture sociali che non ci sono, é forse l’elemento che più allon-
tana la nuova periferia dalla vecchia.
l quartieri nati negli anni del secondo dopoguerra sono finora
un lungo decalogo di promesse di vita comunitaria e di risultati
mancati: per errori della giunta comunale, per pressioni specu-
lative per degenerazioni burocratiche degli enti preposti come
l’Istituto autonomo per le case popolari (lacp).
Un dépliant firmato dall’architetto Gio Ponti e pubblicato a cura
del comune di Milano nel marzo del 1957 così enfatizzava la
progettazione del Gallaratese: "Alla collaborazione di ben 66
professionisti milanesi, urbanisti, architetti e ingegneri é stato
affidato dalle istituzioni nazionali e cittadine di attuare la nuova
unità urbanistica che deve onorare Milano. L’impegno del co-
mune non é quello di un incremento edilizio, ma di effettuare
negli sviluppi della nostra generosa città un episodio di Milano
urbanistico e architettonico nella completa e realizzata efficien-
za di una attrezzatura moderna e sociale di vita".
Quel Gallaratese indicato da Gio Ponti non é mai esistito. A ven-
t’anni di distanza dal manifesto elogiativo, il quartiere é ancora